Pubalgia

Con il termine pubalgia si intende una sindrome dolorosa caratterizzata da dolore in sede inguinale e/o pubica e/o sulla faccia interna delle cosce. Inizialmente il dolore è situato nella zona pubica, successivamente si irradia nella faccia antero-mediale della coscia e a volte anche in sede retropubica associato alla sensazione di incompleto svuotamento vescicale tanto da dover andare quasi continuamente ad urinare anche se la vescica è completamente vuota.

Si può presentare con una sintomatologia iniziale con dolore soprattutto al risveglio e ad inizia attività fisica. Ambedue queste sintomatologie scompaiono con il movimento dimostrando la presenza di una leggera infiammazione. Nei casi più gravi il dolore è continuo e gravativo e si acutizza nei movimenti bruschi. Fra le cause scatenanti la pubalgia, un accenno particolare, perché non sempre indagato, è il rapporto fra i denti, la malocclusione e la postura. La presenza di eventuali precontatti crea tensioni muscolari che attraverso l’articolazione temporo-mandibolare vengono trasmessi al sistema muscolo articolare al collo e del tratto cervicale con successive ripercussioni su tutto il sistema posturale.

Si può in conclusione dire che la pubalgia è un’entità patologica ben nota, essa richiede una diagnosi precoce che permetterà di dare un trattamento adeguato ed efficace. Al di là di tutte quelle che possono essere le terapie mediche o chinesiologiche in questo tipo di patologia, è necessario riuscire a capire qual è la causa o le cause scatenanti e cercare di eliminarle.

In acuto il soggetto deve assolutamente rimanere a riposo e sottoporsi a terapia medica a cui segue quella fisioterapica. Nella situazione cronica oltre alle terapie mediche si ricorre anche al recupero funzionale mediante attività fisica mirata a:

  • Allungamento della muscolatura adduttoria
  • Allungamento catena posteriore
  • Esercizi propriocettivi, su varie superfici, in vari decubiti, a occhi aperti e chiusi, salendo con un salto ecc..
  • Potenziamento dei muscoli retroversori del bacino, mettendo particolare attenzione agli addominali
  • Trofismo e forza muscolare tramite isometria e elastici
  • Coordinazione intermuscolare e riprogrammazione dello schema motorio tramite oscillazioni e slanci degli arti inferiori, diversi tipi di corsa o tramite diverse andature.