Instabilità gleno-omerale

La lussazione gleno-omerale rientra nel quadro dell’instabilità della spalla assieme alla sub-lussazione ed alla “patologia da iperlassità”. L’instabilità deriva da un episodio traumatico solitamente ad alta energia, in cui vengono lesi i legamenti gleno-omerali.

È importante conoscere la posizione dell’arto al momento del trauma per poter individuare la direzione della lussazione, che può essere:

  • antero-inferiore
  • posteriore
  • inferiore

Le lesioni capsulo-legamentose possono anche essere determinate da “usura meccanica” per microtraumi ripetuti o da un uso intensivo riferibile ad attività sportive e/o lavorative.
Tra le principali cause traumatiche che comportano una disfunzione dell’articolazione gleno-omerale sono:

  • Incidente automobilistico
  • Caduta su un braccio teso
  • Trazione forte sul braccio
  • Rapido movimento del braccio quando è superiore al livello della spalla

Il progresso tecnologico degli ultimi anni, sia per quel che riguarda la diagnosi con l’avvento della Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), che per quanto concerne la chirurgia con l’introduzione dell’artroscopia, ha permesso di individuare le cause, e definire l’anatomia patologica e le sequele della lussazione gleno-omerale.

Normalmente dopo il primo episodio di lussazione della spalla, il braccio deve essere immobilizzato con un tutore per 20 -25 giorni in rotazione neutra o in lieve extra-rotazione. Il trattamento riabilitativo conservativo è mirato a un riequilibrio della postura, ad un rinforzo dei muscoli scapolo-toracici e a un cauto progressivo recupero dell’articolarità prima passiva poi attiva sempre sotto la soglia del dolore.

L’approccio terapeutico all’instabilità di spalla è in primis conservativo (riduzione della lussazione, controllo radiografico e immobilizzazione dell’arto superiore).
In caso di lussazione recidivante e in selezionati casi di lussazione acuta, trova indicazione l’interervento chirurgico.

Il trattamento non chirurgico include in genere:

  • Modificare alcune attività del proprio stile di vita ed evitarne altre che possano aggravarne i sintomi fino al verificarsi di una nuova lussazione
  • Farmaci anti-infiammatori non steroide
  • Cicli di fisioterapia

Se invece si dovrà ricorrere alla chirurgia, dopo l’intervento la spalla viene immobilizzata per circa tre settimane. La fisioterapia inizia con progressione già dall’immediato post-operatorio e il ritorno alle attività quotidiane avviene dopo 40-50 giorni. La ripresa dell’attività sportiva, invece, necessita di4-6 mesi, a secondo del tipo di disciplina.